Mutuo: cosa si calcola per capire se i tassi sono usurai

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È ormai consolidato l’orientamento della giurisprudenza di far rientrare, ai fini del calcolo degli interessi di usura, tutti i costi per il finanziamento sostenuti dal cliente, come la polizza assicurativa, le commissioni e ogni altra remunerazione.

 

Per stabilire se il tasso di un mutuo bancario sia usurario o meno è necessario tenere conto non solo degli interessi in senso stretto praticati dalla banca, ma anche di tutti i costi del finanziamento stesso: e quindi delle commissioniremunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse solo quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito.

 

In tale prospettiva va quindi ricompresa, nel calcolo del tasso praticato, anche la polizza assicurativa finalizzata alla garanzia del rimborso del mutuo. Quest’ultima, infatti, viene spesso imposta dalle banche ed è condizione necessaria per l’erogazione del credito. Tale polizza, in definitiva, assume una funzione di “remunerazione” per la banca, al pari degli interessi e, dall’altro lato, diventa un costo per il cliente.

 

Pertanto, per stabilire se vi sia usura o meno da parte dell’istituto di credito, vanno calcolati tutti gli oneri che il contribuente sopporta in connessione con l’erogazione del credito [2].

 

Ricordiamo che sono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque pattuiti a qualunque titolo e quindi anche a titolo di interessi moratori [3].

 

L’usura sopravvenuta

Un paio di importanti sentenze della Cassazione [4] hanno affermato inoltre che l’usura può anche essere sopravvenuta, ossia può sorgere in un momento successivo alla stipulazione del contratto di mutuo.

 

In pratica, l’usura sopravvenuta si verifica quando i tassi pattuiti diventano superiori ai tassi soglia in un momento successivo alla stipula per effetto dell’abbassamento di questi ultimi per mutate condizioni di mercato (es. chi ha un mutuo a tasso fisso ed inizia un repentino crollo dei tassi di interesse).

 

Sanzione

Ricorderemo, infine che una recente sentenza della Corte di Appello di Venezia [5] ha stabilito che, in caso di applicazione di un tasso di interesse usurario, si ha la conversione forzosa del mutuo usurario in mutuo a titolo gratuito, per una maggiore tutela del debitore.

 

Tale sanzione dell’abbattimento del tasso di interesse si applica a qualunque somma dovuta alla banca a titolo di interesse legale convenzionale, agli interessi corrispettivi ed anche a quelli moratori.

 

 

[1] C. App. Milano sent. del 22.08.2013.

[2] Cass. sent. n. 12028/10 e Cass. sent. n. 28743/10.

[3] Cass. sent. n. 350 del 9.01.2014.

[4] Cass. sent. n. 602/2013 e n. 603/2013.

[5] C. App. Venezia, sent. del 28.02.2013.

 

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